M2.05. Documentazione e analisi del processo di mentoring
3. Feedback in the learning progress assessment and in the mentoring process
Per rendere consapevole e motivante il miglioramento personale e il conseguimento degli obiettivi prefissati, è necessario fornire al mentee un feedback costruttivo. Il feedback costituisce uno degli strumenti più importanti a disposizione del mentor, in quanto consente di influenzare le competenze e il comportamento del mentee, informandolo dei progressi compiuti e di ciò che dovrebbe imparare. Il mentee deve accettare (con comprensione) il feedback, approvare i contenuti trasmessi e rispondere al feedback sotto forma di attività specifiche (a volte l’adeguamento degli obiettivi adottati).
Il feedback costituisce un metodo di comunicazione. La comunicazione è un elemento chiave del mentoring, ma se condotta in modo scorretto può costituire un serio ostacolo. Gli errori di comunicazione più frequenti che incidono negativamente sul processo di mentoring riguardano:
- incapacità di esaminare la situazione dal punto di vista di chi parla (incapacità di entrare in empatia con qualcuno)
- suscettibilità alle emozioni
- difficoltà percettive, ma anche condizioni d’umore
- uso di stereotipi
- critiche, minacce e insulti in direzione di chi parla
- imperiosità
- paternalismo
- atteggiamento antagonista, incline all’interruzione
- incapacità di ascoltare e attenzione selettiva
- decisionismo nei confronti dell’altra persona
- elargizione di consigli
- convinzione di essere nel giusto (senza apertura al dialogo)
- mancanza di uno scopo di conversazione chiaramente specificato (comunicazione)
Il feedback costituisce lo strumento più importante a disposizione del mentor per fornire al mentee informazioni sullo stato di avanzamento e sulla valutazione delle attività del processo di mentoring.
Per essere efficace, il feedback deve soddisfare i seguenti criteri:
- Le motivazioni del mentor devono essere chiare: non c’è spazio per emozioni come la collera o il risentimento.
- La dichiarazione deve essere coerente: i segnali verbali e non verbali devono essere compatibili tra loro; si raccomanda inoltre un costante contatto visivo.
- Chi parla (in questo caso il mentor) deve parlare solo a proprio nome, ad esempio “Personalmente non vedo alcun impegno da parte tua...”.
- Il feedback deve essere orientato verso il futuro e verso le proprie aspettative, anziché verso gli errori del passato e i rimproveri per quegli errori.
- Il feedback deve aiutare, non distruggere, le relazioni interpersonali; per questo deve vertere sui problemi, non sulle persone. Il feedback deve riguardare un problema, un compito, un comportamento, anziché una persona o una sua caratteristica.
- Il feedback deve indicare un comportamento specifico che il mentee può influenzare. Dovrebbe riferirsi a una situazione specifica, in quanto le generalizzazioni e le frasi come “sempre”, “tutti”, “mai”, che il mentee sente ingiuste e offensive, vanno evitate.
- Il feedback deve includere il confronto con uno standard applicabile e non con altri dipendenti, poiché deve descrivere e non valutare.
- Ricordate che i messaggi (che devono essere semplici) vanno indirizzati solo alla persona interessata.
- Il feedback deve avvenire poco dopo l’evento a cui fa riferimento e deve includere le motivazioni per consentire al destinatario (mentee) di capire perché le informazioni comunicate sono importanti.
- Il feedback va dato in modo diretto e accurato e non deve mai trasformarsi nel dare consigli.
- Bisogna assicurarsi (facendo domande) che l’interlocutore abbia compreso il messaggio.
- Ricordate che nulla funziona meglio del proprio esempio: quindi comportatevi in modo coerente con le aspettative che avete fissato.